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Vangelo di Pippo Delbono dal 3 al 7 maggio al Teatro della Corte Genova con la partecipazione nel film dei rifugiati del centro di accoglienza PIAM di Asti.
«Qualche giorno prima di morire – ricorda Pippo Delbono – mia madre, fervente cattolica, mi ha detto: “Perché, Pippo, non fai uno spettacolo sul Vangelo? Così dai un messaggio d’amore. C’è n’è così tanto bisogno di questi tempi”. E io ho pensato subito alle recite che facevo da piccolo nella parrocchia, dove interpretavo Gesù bambino coi riccioli biondi, innamorato anch’io come lei di quel mondo di preti, di chiese, di incensi, di rappresentazioni teatrali. Il Vangelo mi intriga. Contiene messaggi che mi sembrano importanti. Semplici, ma allo stesso tempo rivoluzionari. Possiamo sostituire alla parola “Dio” la parola “Universo”. Di fatto parliamo di qualcosa di più grande di noi, di qualcosa che ha un senso di spiritualità. Ma siamo come viaggiatori sperduti che cercano di capire qualche cosa, senza riuscirci. In particolare fraintendiamo la morte, e quello che viene dopo la morte».